Il termine 'occupazione', si riferisce a quello che una persona fa in un determinato momento, a come occupa il proprio tempo lavorativo. E' molto frequente che le persone cambino occupazione, ma non è altrettanto frequente che cambino professione. Una professione si caratterizza per l'acquisizione di conoscenze tecniche e teoriche acquisite attraverso lo studio e la formazione; talvolta, è riconosciuta da qualifiche, titoli o iscrizioni a ordini e categorie. La finalità di qualunque professione è trovare un'occupazione, un posto di lavoro che consenta di esercitarla.
Professionisti di diversa provenienza e appartenti a categorie diverse si cimentano in nuove attività, ognuno con i propri punti di forza e di debolezza, per coprire nuove aree di attività che stanno nascendo a poco a poco.
La nascita di nuove professioni avviene quando queste attività lavorative si consolidano e, assumendo una forma stabile, permettono di configurare un profilo professionale con una formazione specifica per svolgere determinate attività lavorative.
Vale la pena prendere atto della distinzione sociologica e terminologica delle professioni (tradizionali, emergenti o nuove), seguendo lo schema di Nicola Cacace, uno dei massimi esperti riconosciuti per quanto riguarda l'analisi delle professioni.
Le professioni tradizionali sono quelle presenti da un lungo periodo di tempo (talvolta dalle origini della società organizzata) sul mercato, la cui domanda occupazionale è stagnante o in calo (sempre rispetto all'andamento medio del mercato del lavoro). In questo gruppo prevalgono le basse qualifiche, ma non mancano le eccezioni (ad esempio il pediatra).
Alcuni esempi di professioni tradizionali sono il contadino tradizionale (ma non l'agricoltore ecologico o l'erborista o il vivaista), il tornitore tradizionale (ma non quello che lavora su tornio a controllo numerico), l'archivista, l'operaio assemblatore (quello delle catene di montaggio), il portiere d'abitazione, il lettore di contatori, ma anche (tra i più qualificati) l'ingegnere nucleare e l'agrochimico.
Le professioni emergenti sono quelle già note e presenti sul mercato da tempo, la cui domanda cresce secondo una percentuale superiore alla media; ciò avviene perché una determinata professione ha saputo innovare continuamente i propri contenuti così da rispondere ai cambiamenti e ai bisogni della società. In questo gruppo sono presenti diversi livelli di qualificazione.
Alcuni esempio di professioni emergenti sono: avvocato, ingegnere, economista, agente turistico, programmatore di computer, geriatra, fisiatra, infermiere, agente di custodia, tassista.
Le nuove professioni sono quelle che non esistono in numero significativo in un paese e in un determinato periodo, ma la cui domanda sta crescendo a tassi molto elevati. Di solito rispondono a un livello di qualificazione medio-alto, ma possono esserci eccezioni significative, di livello inferiore.
In realtà, a causa del rapido ritmo dei cambiamenti nel mercato del lavoro, diventa molto difficile ordinare le nuove professioni in un modo chiaro e completo.
Il libro 'Oltre il 2000, consigli per i giovani che lavoreranno nel 3° millennio' di N.Cacace distigue 10 grandi aree di nuove professioni:
- 1. Istruzione e comunicazione
- 2. Beni culturali, spettacolo, arte e pubblicità
- 3. Turismo e tempo libero
- 4. Salute e servizi sociali
- 5. Ambiente, protezione e monitoraggio, restaurazione
- 6. Agricoltura biologica, foreste e pesca
- 7. Finanza e commercio
- 8. Esperti e manager
- 9. Tecnici e operatori (in agricoltura, industria e servizi, non altrove classificati)
- 10. Informatica e telematica