Orientamento al lavoro

Le opportunità d'impiego della nuova economia

La società dell'informazione non è una possibilità. La società dell'informazione è una realtà concreta che trasforma il modo in cui viviamo, ci divertiamo, ci relazioniamo con gli altri, ci organizziamo e, talvolta, studiamo e lavoriamo.
 
La tecnologia digitale non solo sta trasformando i settori delle telecomunicazioni, dell'informatica e dell'informazione. La tecnologia digitale ha invaso tutti gli ambiti di attività, tutte le tipologie d'impresa e  ha assunto un ruolo chiave in ogni tipo di professione. Le tecnologie dell'informazione sono diventate il cuore e l'anima della Nuova Economia mentre Internet ne costituisce il sistema nervoso. 
 
Anche se in Italia l'arrivo di Internet e delle nuove tecnologie è stato più tardo rispetto a quanto è avvenuto nei paesi nordici e anglosassoni o negli Stati Uniti, ormai il loro utilizzo si è diffuso ampiamente anche nel nostro Paese, portando dei cambiamentti significativi nel modo di lavorare delle imprese e delle pubbliche amminsistrazione, dando vita a nuove dinamiche e strategie competitive. 
 
Le attività lavorative che hanno avuto origine dalle nuove tecnologie dell'informazione hanno a che fare, in primo luogo, con la produzione, la distrubuzione e la manutenzione dei servizi informatici e di telecomunicazione. 
 
Tutto ciò che riguarda l'accesso da parte di imprese e amministrazioni alle informazioni avvalendosi dell'utilizzo di Internet o dei nuovi sistemi di informazione (WAP, UMTS, ecc),  insieme alle nuove modalità di distribuzione di queste informazioni (via cavo, satellite, digitale ecc), coincide con la creazione di nuovi posti di lavoro.
 
D'altra parte, ciò che abbiamo appena detto non avrebbe senso senza che, in parallelo, sussista la creazione di contenuti interessanti e adeguati al target che usufruisce delle informazioni. Così, è naturale che le nuove tecnologie dell'informazione generino anche nuove opportunità nel settore creativo, nella realizzazione di nuovi servizi alla persona e alle imprese. 
 
Non dimentichiamo, inoltre, i cambiamenti che le nuove tecnologie dell'informazione stanno portando nell'ambito della ricerca del lavoro, della formazione a distanza e dei servizi di consulenza medica, legale, fiscale, ecc.
 
Internet e le IT, oltre a creare nuove occasioni di impiego, stanno radicalmente cambiando le occupazioni legate alla pubblicità, al  marketing, alla comunicazione e alle pubbliche relazioni. I media non sono più quello che erano dopo la diffusione di Internet. 
 
Il telelavoro
 
Uno dei fattori che ha contribuito alla radicale trasformazione del modo di lavorare nella nuova economia è il telelavoro.  A sua volta, il telelavoro ha sentito gli influssi della rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo. 
 
Il telelavoro, in ogni caso, non riguarda solo le professioni che hanno a che fare con la tecnologia. Il telelavoro può essere applicato alle professioni tradizionali, alle professioni emergenti e alle nuove professioni. 
 
Negli ultimi anni sono state molte le aziende che sono ricorse a questa forma di contratto per i loro dipendenti, attratte dai minori costi, dalla maggiore flessibilità e, in alcuni casi, dai maggiori guadagni. Recenti statistiche sembrano dimostrare, infatti, un aumento della produttività con il lavoro 'da remoto'. 
 
Il telelavoro è, in definitiva, un lavoro a distanza, svolto in un luogo diverso dai locali dell'azienda ma ma che è funzionalmente legato all'azienda attarverso il ricorso a strumenti telematici e tecnologie informatiche (computer, fax, telefono, ecc.)
 
Il telelavoro può assumere diverse forme tra le quali ricordiamo:
  • il telelavoro domiciliare (homeworking): il lavoratore svolge l'attività lavorativa dalla propria abitazione con il pc, collegato direttamente alla rete aziendale o collegabile solo per la ricezione di mail o di singole comunicazioni.
  • telelavoro da centro satellite: si lavora da una filiale dedicata, con la strumentazione messa a disposizione dall'azienda.
  • Il lavoro mobile: non si possiede una sede fissa, ma ci si avvale di strumenti mobili come cellulari o tablet.
Se si accetta di lasciare la proria scrivania o il proprio ufficio è bene sapere, tuttavia, che ci sono alcuni accorgimenti da tenere presenti:
 
Accertarsi che le condizioni di lavoro offerte siano rispettose della legge: la normativa prevede una disciplina generale e lascia ai singoli contratti collettivi di settore il compito di introdurre norme più dettagliate. Il telelavoro può essere applicato solo se esiste un accordo tra le parti e su base volontaria, se si ha un contratto da dipendenti.
 
Autonomia: per chi è abituato a seguire ritmi, orari e scadenze precostituite, il fatto di doversi gestire in modo autonomo può diventare  rischioso. Occorre trovare il modo di organizzarsi in modo pratico e funzionale, senza lasciare spazio alle distrazioni e senza cedere alla tentazione di diluire il carico di lavoro, che deve essere pari a quello dei colleghi in ufficio. 
 
Giusta divisione delle spese: un dipendente che lavora da casa deve poter contare sul rimborso dei costi di manutenzione, fornituram installazione e riparazione degli strumenti informativi che servono per svolgere il lavoro. Nel caso di lavoro autonomo, invece, dobbiamo assicurarci che esistano le condizioni per lavorare da casa (linea ADSL ad alta velocità, linee telefoniche ottimali ecc.).
 
Pericolo isolamento: evitare tempi e costi di spostamento può essere conveniente ma può diventare un'arma a doppio taglio perchè non permette il confronto quotidiano e concreto con gli altri colleghi di lavoro. Decidere di lavorare da casa coincide, generalmente, con la riununcia al 'far carriera'. Per un lavoratore autonomo il problema non si pone o rimane marginale ma per il dipendenti il rischio è quello di essere in qualche modo discriminati rispetto a chi sta in ufficio.