"A colazione con Patrizia Di Dio"

Intervista

Chi è Patrizia Di Dio? Amministratore Delegato e socia della c.i.d.a. s.r.l. che realizza e distribuisce una collezione di "total look" da donna con il proprio marchio La vie en Rose, Presidente Confcommercio Palermo, Presidente della Associazione Federmoda Palermo, Presidente della Associazione Stilisti & Marchi Moda di Palermo, Consigliere Nazionale di Federmoda Italia

  • 15/09/2015

  • Valore


Intervista a Patrizia Di Dio, Presidente nazionale di Terziario Donna di Confocommercio
Che cosa significa, oggi, essere una donna che fa impresa?

Essere un'imprenditrice oggi significa guidare la propria azienda nella direzione del mercato cioè essere in grado di intercettare ciò di cui la potenziale clientela sembra avere maggiormente bisogno;  produrre sempre nuovi servizi per il consumatore, in poche parole mantenere sempre alta la soglia d'attenzione sulle esigenze del consumatore.
Un‘azienda al femminile significa interpretare, attraverso la sensibilità estetica che ci contraddistingue, le esigenze reali del settore, sia come linee di produzione sia come attività di marketing e commercializzazione; la meticolosa attenzione per i dettagli e la capacità di instaurare un feeling emotivo - relazionale con la clientela sono le qualità che indicano meglio le differenze di "genere" nel management aziendale contemporaneo e definiscono il confine immaginario nella percezione d'impresa tra uomo e donna. Sono fortemente convinta che  le donne riescano ad individuare prima i movimenti oscillatori dei trend di mercato  e  di conseguenza riescano meglio a formulare un'offerta corrispondente.

In quali settori le donne che dirigono aziende sono maggiormente presenti in Italia, e quali sono le eccellenze di settore tutte al femminile?

Le donne sono maggiormente presenti in Italia nel settore del terziario quindi nel settore del commercio al dettaglio e dei servizi ma anche nell'alberghiero, nella ristorazione tanto che in questo ambito, ossia del terziario, proprio le donne sono ormai una su tre; possiamo dire che questo settore è sempre più "rosa".
Quest'ascesa numerica di presenze, nel comparto imprenditoriale di settore, è dovuta in parte ad un aumento di slanci imprenditoriali  femminili e al contempo da un  minor numero di chiusure di aziende guidate da donne rispetto a quelle condotte da uomini. Tutto ciò fortifica la mia convinzione, che in questa situazione storica di crisi diffusa, le imprese al femminile sono risultate meno fragili  e più radicate sul mercato rispetto  alle altre. Un altro dato certo è che la donna fino a ieri è stata tendenzialmente portata ad una forma di lavoro dipendente, ma in questo periodo storico, per sottrarsi al momento di crisi e per ribadire la propria affermazione professionale, ha avuto maggiori stimoli a lanciarsi in percorsi imprenditoriali diretti che andassero a sostituire la carenza di prospettive lavorative con forme di auto impresa  che nel tempo si sono trasformate in aziende di successo.

Cosa prevede per il futuro della aziende "in rosa"?

Il contesto storico economico, è di fronte agli occhi di tutti, e quindi non ripeterò quello che già conosciamo, ma prenderei semplicemente spunto da questo dato conclamato per affermare nuovamente quelle che sono le caratteristiche fondamentali delle imprese al femminile, che ad oggi nonostante soffrano dei malanni tipici delle aziende italiane, ovvero di essere sottocapitalizzate e spesso poco strutturate, riescono comunque ad imporsi sui mercati di riferimento, grazie ad un innato sesto senso che permette loro di individuare gli umori e le nuove tendenze dei consumatori anticipandone così il gusto nella fase degli acquisti. In alcuni casi si potrebbe parlare addirittura che il gusto del consumatore viene orientato e guidato all'acquisto grazie a una forte capacità di analisi dell'evoluzione dei principali elementi motivazionali su cui si può incidere per direzionare i mercati ed i consumatori all'acquisto.
Io sto ripetendo da anni che il futuro delle aziende guidate dalle donne sarà la proiezione della loro sensibilità di professioniste, madri, sorelle, mogli e amanti, che le rende in grado di sviluppare una forte rete relazionale con la clientela così come avviene nei rapporti umani.
Se dovessi definire "l'azienda donna" del futuro, lo farei descrivendola come un'impresa fortemente caratterizzata e profondamente legata attraverso un feel rouge emozionale al gusto dei consumatori.

Parlando del settore che la vede protagonista al femminile come manager di un'azienda del settore moda, ci saprebbe indicare quali sono tra le classiche professioni del settore quelle più ricercate? Sono cambiate nel tempo in termini di competenze professionali? Se si, come? E invece quali sono le nuove professioni che si stanno affermando in questo ambito?

Lo scenario in cui si muovono le aziende del settore moda è soggetto a continui cambiamenti e al contempo lo sono le figure professionali che operano al loro interno.
L'evoluzione naturale delle professionalità del settore è indotta dalle mutazioni del mercato, quindi se si pensa che le figure tipo di un' azienda che si occupa di moda siano solamente quelle legate alla creazione artistica e fisica dei capi si ottiene una visone limitata e anacronistica. La parte creativa e quella produttiva in un'azienda moderna devono essere strettamente collegate e supportate nella loro attività dalle aree d'impresa che si occupano dello sviluppo del marketing e del brand, senza poi contare la forte spinta lavorativa indotta che il marketing manager e il brand manager possono e devono dare al comparto commerciale.
Una volta contemplate le diverse figure che all'interno di un'azienda collaborano per la produzione sul mercato di una collezione, abbiamo però analizzato solo una parte delle professionalità legate a questo segmento produttivo, che ad oggi vede la valorizzazione di professionalità esterne che come lo Stylist sono votate all'armonizzazione del gusto nel contesto sociale e proprio per questo molto sensibili ai mutamenti del costume comune. Sto parlando naturalmente dei party planner, delle società di wedding planning piuttosto che dei personal shopper.
Una categoria a parte viene riservata sicuramente a tutte le professionalità che operano nel mondo dei social media, dove le fashion blogger, come delle vere e proprie guru di epoca moderna guidano orde di seguaci (followers…) verso le nuove tendenze  e alla scoperte delle collezioni più cool. Quindi esistono sicuramente figure professionali che trasferiscono la produzione creativa degli stilisti sui mercati attraverso il lavoro in azienda ma non vanno sottovalutate le nuove professioni del mondo del fashion che cogliendo prima i mutamenti delle folle grazie a un fenomeno sociale ormai largamente diffuso contestualizzano la moda e quindi la adattano alla società rendendola immediatamente fruibile online o rendendola tangibile negli eventi a cui quotidianamente partecipiamo.
Questo mondo virtuale, ma allo stesso tempo reale, dei social media è un organismo vivente in pieno sviluppo che proprio adesso comincia a creare professionalità e competenze senza però ancora essere adeguatamente sostenuto da ambiti formativi precisi, ma che dovranno essere sicuramente creati nei prossimi anni, visto e considerato anche il basso costo con cui il social media marketing può essere approcciato da un'azienda che attraverso l'inserimento di figure professionali esperte potrebbe massimizzare il rapporto costi benefici delle attività promozionali.

Tre suggerimenti, tutti al femminile, per le giovani donne che cercano di orientarsi verso un percorso di studi idoneo ad intraprendere una professione nel mondo della moda?

Permettetemi una piccola premessa che rappresenta un assioma storico ineludibile, ovvero che dai momenti di maggiore crisi nascono grandi opportunità, quindi il mio primo suggerimento  ad ogni donna è quello di concentrarsi sulla propria autostima, portando alla luce le proprie capacità. Una volta fatto questo, se esistono le condizioni, mettetevi in gioco in prima persona con l'auto impresa. Certo, con questo, non voglio dire che si debba tralasciare un corretto percorso di studi o di formazione professionale solo per seguire un'intuizione, ma al contempo vi garantisco che in certi casi cogliere l'attimo conta più di ogni altra cosa e quindi se ritenete che i tempi siano maturi non aspettate di aver finito un ciclo per iniziarne un altro; siamo donne, la nostra caratteristica principale e di riuscire ad affrontare con successo e contemporaneamente più situazioni.
Detto questo, per quanto riguarda le professionalità da acquisire per potenziali inserimenti in aziende, raccomando a tutte di sviluppare maggiori competenze possibili in quegli ambiti della promozione e del marketing che ad oggi appartengono alla realtà aumentata del web e dei social media. La percezione di un prodotto sul mercato varia secondo le strategie di marketing più efficaci messe in campo e di conseguenza le figure professionali più richieste, anche nella moda, saranno sicuramente quelle legate all'utilizzo dei nuovi canali di diffusione e promozione. A tale proposito anche i manager gestori degli e-commerce  e gli operatori vendite online saranno figure chiave del prossimo futuro in azienda.