Oggi giorno si sente parlare sempre più di nativi digitali, la generazione di bambini cresciuta a pane e computer, e di bambini digitali, ovvero coloro che sono nati nel pieno della terza generazione digitale, tra smartphone, tablet e App.
Recenti studi di analisi tecnologiche hanno infatti dimostrato come oltre il 50% dei bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni sanno usare e giocare con il tablet con disinvoltura, il touch screen e tutte le applicazioni derivate.
Genitori permissivi o meno, la tecnologia è importante per lo sviluppo del bambino, se usata correttamente e a fini educativi.
È il caso di Connie Tells, l'App di storytelling di fiabe per bambini ideata e progettata da Costanza Pintori, ex giornalista.
Un App per i bambini di 2-5 anni che racconta in modo semplice e intuitivo valori importanti quali l'amicizia, la solidarietà e il rispetto per l'ambiente attraverso esperienze narrative con protagonisti animali.
Il bambino, attraverso l'interazione con il proprio device, impara a risolvere un problema concreto di attualità, giocando e imparando nuove lingue, come l'inglese e il cinese.
I bambini digitali interpretano i testi come immagini; Costanza vuole riportare l'accento su quanto il linguaggio verbale e testuale sia fondamentale nell'approccio, seppur ludico, alla tecnologia.
Recenti studi di analisi tecnologiche hanno infatti dimostrato come oltre il 50% dei bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni sanno usare e giocare con il tablet con disinvoltura, il touch screen e tutte le applicazioni derivate.
Genitori permissivi o meno, la tecnologia è importante per lo sviluppo del bambino, se usata correttamente e a fini educativi.
È il caso di Connie Tells, l'App di storytelling di fiabe per bambini ideata e progettata da Costanza Pintori, ex giornalista.
Un App per i bambini di 2-5 anni che racconta in modo semplice e intuitivo valori importanti quali l'amicizia, la solidarietà e il rispetto per l'ambiente attraverso esperienze narrative con protagonisti animali.
Il bambino, attraverso l'interazione con il proprio device, impara a risolvere un problema concreto di attualità, giocando e imparando nuove lingue, come l'inglese e il cinese.
I bambini digitali interpretano i testi come immagini; Costanza vuole riportare l'accento su quanto il linguaggio verbale e testuale sia fondamentale nell'approccio, seppur ludico, alla tecnologia.
Raccontaci come nasce la tua idea e perché hai pensato di avvicinarti al mondo della tecnologia.
Perché la tecnologia è un mezzo che fa parte del nostro quotidiano a cui io mi rivolgo per risolvere tantissimi problemi e devo dire che sono felice di poter avere sempre con me uno strumento che mi è fondamentale per restare sempre connessa quindi informata e di conseguenza facilitata nella risoluzione dei tanti piccoli problemi che una donna come me, che lavora, mamma e creativa deve risolvere nell'arco della sua giornata, che deve far rendere al massimo in quanto il tempo è poco, soprattutto per me!
Quale percorso di studio consigli ai giovani che vogliono avvicinarsi al mondo digitale e alla tecnologia? Ci sono corsi o master universitari che preparano alla professione di CEO App?
Io Ho lavorato con ragazzi laureati in informatica che avevano fatto un corso per imparare ad usare Unity. Per loro era la prima esperienza, così come per me, ma abbiamo provato, mai mollato, certo ci abbiamo messo due anni, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti con Connie Tells, ed anche se sembrerà poco, questa idea di fiabe interattive ed educative è tutta italiana, nata da un'intuizione, la mia, e dalla volontà di provare a farlo! Un po' come chiedere alla tecnologia di essere al nostro servizio, cosa che faccio tutti giorni, ma in questo caso l'ho voluta al servizio delle mie idee e delle mie fiabe!
Qual è il punto di forza della tua App? In che cosa si differenzia sul mercato dalla concorrenza?
Il punto di forza delle mie App consiste nel concept stesso delle fiabe. Volevo storie moderne, ambientate nella realtà ma ricche di fantasia, educative senza essere noiose, formative senza essere ripetitive, ma soprattutto storie per piccolissimi, per aiutarli a crescere, sia con l'uso della tecnologia, sia nell'uso della tecnologia, che riuscissero a trasmettere valori etici e morali, facendoli sentire responsabili e capaci verso di essi!
Il punto di forza delle mie App consiste nel concept stesso delle fiabe. Volevo storie moderne, ambientate nella realtà ma ricche di fantasia, educative senza essere noiose, formative senza essere ripetitive, ma soprattutto storie per piccolissimi, per aiutarli a crescere, sia con l'uso della tecnologia, sia nell'uso della tecnologia, che riuscissero a trasmettere valori etici e morali, facendoli sentire responsabili e capaci verso di essi!
A questo si aggiunge la mia sensibilità verso l'insegnamento delle lingue, che per i piccolini consiste nell'abitudine alle fonetiche diverse tra loro, quali possono essere l'inglese, l'italiano ed il cinese perché credo che il linguaggio sia la prima barriera tra le culture ed in un mondo in cui è sempre più evidente come i problemi ed i valori saranno globali, essere capaci di comunicare credo sia fondamentale. Le mie Flasch Cards sono nate per sottolineare questo aspetto che le fiabe insegnano divertendo attraverso le parole delle storie.
Quale quotidianità si nasconde dietro questa dimensione tecnologica? Quali sono i processi creativi da seguire per realizzare un'App di successo? Quelli indispensabili per chi si vuole avvicinare al mondo virtuale.
Secondo me il segreto è quello dell'idea a cui si associa la volontà di trovare una soluzione per realizzarla. Sfidare la tecnologia per riuscire a finalizzare questo obiettivo, credo sia il modo corretto di affrontare qualsiasi progetto che vede la propria nascita nella creatività. E poi ci vuole Costanza!
Realizzare App è una professione diffusa soprattutto all'estero, che cosa possiamo imparare da loro?
Tutto e niente: tutta la tecnica possibile, nulla in fatto di creatività! La nostra storia, la nostra cultura, l'abitudine alla creatività che si respira in Italia non ha eguali nel mondo, confido che i giovani se ne rendano conto ed investano in questo, anche applicando il metodo che altri possono insegnare. Perché se è vero che un progetto parte da un'intuizione creativa, esso non verrà mai realizzato senza lavoro, metodo, prove su prove e tempo dedicato con fatica e studio al progetto stesso.