Si stima che, ad oggi, siano circa tre milioni gli italiani tatuati. Cifra inevitabilmente destinata a crescere, se si pensa al fatto che il tatuaggio, una volta considerato tratto distintivo di determinate categorie di persone dalla dubbia moralità, è oggi connotato da un valore estetico che ha definitivamente scacciato tutti i pregiudizi su tatuati e tatuatori.
Non si tratta però di una semplice moda, ma di una vera e propria forma d'arte, tanto che oggi sempre più persone, appartenenti alle più svariate fasce d'età, scelgono di decorare il proprio corpo con un tatuaggio. E per farlo, cercano figure professionali specializzate, in grado di dar loro la sicurezza di un lavoro eseguito bene, e nel totale rispetto delle norme igieniche. Non stupisce, quindi, che l'arte del tatuaggio rappresenti un business in grande espansione, e che molti giovani scelgano di intraprendere questa affascinante carriera lavorativa.
Ma un buon tatuatore, proprio per la natura così particolare del suo mestiere, non può (e non deve!) lavorare solo per trarre profitto in termini di denaro; sono necessarie una grande passione e dedizione, una forte empatia nei confronti del cliente, e, soprattutto, un'idonea gavetta che gli consenta di acquisire tutte le abilità e le conoscenze necessarie per operare in tutta sicurezza.
Ma come si diventa un tatuatore professionista?
Non basta saper disegnare per poter intraprendere la carriera professionale di tatuatore, benché il disegno rappresenti una componente fondamentale in questo mestiere.
Dal punto di vista giuridico le condizioni per poter esercitare la professione di tatuatore a norma di legge sono contenute nella Circolare Ministeriale 05.02.1998 n.2.9/156 del Ministero della Sanità, grazie alla quale è stata finalmente stabilita una regolamentazione, prima inesistente. La Circolare stabilisce che è obbligatorio, per gli aspiranti tatuatori, seguire un corso formativo regionale della durata di 90 ore, il cui costo oscilla tra i 1600 e i 1800 €, e alla fine del quale è prevista una prova finale che accerti l'avvenuta acquisizione delle competenze richieste. Il corso è incentrato su argomenti chiave, quali ad esempio igiene e dermatologia, e solo 30 ore sono dedicate all'aspetto pratico. Quindi anche se alla fine i partecipanti ricevono un attestato, ciò non equivale ad essere ancora un tatuatore.
È infatti necessario che i diplomati cerchino un buon apprendistato, durante il quale sarà possibile per loro fare pratica sul campo, step essenziale per poter acquisire una reale professionalità. La pratica prevede un periodo di prove "su carta", per poi passare a tatuare la pelle; è essenziale tenere presente che tatuare qualcuno non è paragonabile a disegnare sulla carta, quindi questo periodo di pratica è di fondamentale importanza. È molto utile per l'aspirante tatuatore, nel corso del suo periodo di apprendistato, realizzare un portfolio dei propri lavori da tenere sempre aggiornato, e che sarà per lui un vero e proprio curriculum vitae con il quale presentarsi ai futuri clienti.
Ma alla fine di questo lungo cammino formativo, le soddisfazioni a livello professionale possono essere davvero moltissime, anche da un punto di vista remunerativo. Si può arrivare, infatti, a cifre a tre zeri per lavori particolarmente complessi e che richiedono più sedute per l'esecuzione.
Se ti interessa intraprendere la carriera di tatuatore e vuoi trovare il percorso formativo più adatto alle tue esigenze, consulta il nostro portale Educaweb.it .
Non si tratta però di una semplice moda, ma di una vera e propria forma d'arte, tanto che oggi sempre più persone, appartenenti alle più svariate fasce d'età, scelgono di decorare il proprio corpo con un tatuaggio. E per farlo, cercano figure professionali specializzate, in grado di dar loro la sicurezza di un lavoro eseguito bene, e nel totale rispetto delle norme igieniche. Non stupisce, quindi, che l'arte del tatuaggio rappresenti un business in grande espansione, e che molti giovani scelgano di intraprendere questa affascinante carriera lavorativa.
Ma un buon tatuatore, proprio per la natura così particolare del suo mestiere, non può (e non deve!) lavorare solo per trarre profitto in termini di denaro; sono necessarie una grande passione e dedizione, una forte empatia nei confronti del cliente, e, soprattutto, un'idonea gavetta che gli consenta di acquisire tutte le abilità e le conoscenze necessarie per operare in tutta sicurezza.
Ma come si diventa un tatuatore professionista?
Non basta saper disegnare per poter intraprendere la carriera professionale di tatuatore, benché il disegno rappresenti una componente fondamentale in questo mestiere.
Dal punto di vista giuridico le condizioni per poter esercitare la professione di tatuatore a norma di legge sono contenute nella Circolare Ministeriale 05.02.1998 n.2.9/156 del Ministero della Sanità, grazie alla quale è stata finalmente stabilita una regolamentazione, prima inesistente. La Circolare stabilisce che è obbligatorio, per gli aspiranti tatuatori, seguire un corso formativo regionale della durata di 90 ore, il cui costo oscilla tra i 1600 e i 1800 €, e alla fine del quale è prevista una prova finale che accerti l'avvenuta acquisizione delle competenze richieste. Il corso è incentrato su argomenti chiave, quali ad esempio igiene e dermatologia, e solo 30 ore sono dedicate all'aspetto pratico. Quindi anche se alla fine i partecipanti ricevono un attestato, ciò non equivale ad essere ancora un tatuatore.
È infatti necessario che i diplomati cerchino un buon apprendistato, durante il quale sarà possibile per loro fare pratica sul campo, step essenziale per poter acquisire una reale professionalità. La pratica prevede un periodo di prove "su carta", per poi passare a tatuare la pelle; è essenziale tenere presente che tatuare qualcuno non è paragonabile a disegnare sulla carta, quindi questo periodo di pratica è di fondamentale importanza. È molto utile per l'aspirante tatuatore, nel corso del suo periodo di apprendistato, realizzare un portfolio dei propri lavori da tenere sempre aggiornato, e che sarà per lui un vero e proprio curriculum vitae con il quale presentarsi ai futuri clienti.
Ma alla fine di questo lungo cammino formativo, le soddisfazioni a livello professionale possono essere davvero moltissime, anche da un punto di vista remunerativo. Si può arrivare, infatti, a cifre a tre zeri per lavori particolarmente complessi e che richiedono più sedute per l'esecuzione.
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