La lingua dei segni

Speciali

Caratteristiche e relativi sbocchi occupazionali

  • 05/06/2017

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Redazione di Educaweb.it
La LIS, acronimo di Lingua dei Segni Italiana è la lingua usata è un sistema comunicativo utilizzato per interagire con persone che hanno problemi di udito o di uso della parola.
 
È una lingua che sfrutta il canale visivo – gestuale, integro nelle persone sorde. Le parole sono quindi sostituite da gesti, ma è importante tener presente che la LIS non ha nulla a che fare con la gestualità che spontaneamente si utilizza nel corso di una normale conversazione per la quale, ovviamente, non sono previste regole grammaticali universalmente riconosciute dalla comunità parlante. In realtà non esiste una singola Lingua dei Segni, ma sono tante quante sono le Comunità Sorde presenti al mondo, ed ognuna di esse possiede della caratteristiche particolari che la rende unica, come per le lingue parlate.
 
Dal 1980 le Lingue dei Segni sono considerate dei linguaggi veri e propri, e, ad oggi, in Italia sono più di 30mila gli utenti che se ne servono, nella vita quotidiana e in quella lavorativa. Apprendere la LIS significa, quindi, non solo trovare un canale di comunicazione con le persone sorde, ma anche comprendere la loro comunità e conoscerne le esigenze.
 
Per imparare la lingua dei segni bisogna rivolgersi all'ENS, Ente Nazionale Sordi, che si occupa di erogare corsi specializzati per la diffusione della LIS. Ci sono tre livelli del linguaggio dei segni e ognuno prevede un test finale di apprendimento, per poter accedere al successivo. Superati i tre livelli, si può accedere al corso professionale per diventare interprete del linguaggio dei segni. Servono buona memoria, allenamento costante e dedizione. Oggi sono molti i centri, le cooperative e le associazioni che dedicano tempi e spazi all'insegnamento della LIS, contribuendo così a diffonderla e a favorire l'integrazione tra persone udenti e non.
 
 Inoltre la conoscenza della LIS può aprire diversi sbocchi professionali, quali, ad esempio:
  • Interprete: ha il compito di tradurre dalla lingua vocale alla LIS e viceversa in numerosi contesti: TV, convegni, seminari, Università, incontri tra sordo/i e servizi pubblici (ospedale, studi legali, commercialisti, ecc.).
  • Assistente alla comunicazione: figura professionale che opera all'interno della scuola con uno o più bambini sordi. Si tratta di tradurre e spiegare ciò che hanno detto gli insegnanti e di aiutare i bambini ad apprendere le nozioni necessarie. Sono sufficienti i tre anni del corso LIS.
  • Educatore: presso varie strutture in cui ci sia uno o più ospiti sordi (ad esempio comunità per bambini abbandonati o maltrattati, per tossicodipendenti, per famiglie problematiche, in carcere, in comunità apposite che ospitano soggetti con problemi di sordità). E' molto importante che ci sia una figura professionale che conosca la LIS e sappia comunicare con i soggetti sordi.
È anche possibile trovare un'occupazione presso le sezioni locali dell'ENS (Ente Nazionale Sordi), all'interno delle quali c'è sempre bisogno di personale per effettuare vari compiti (telefonate, sportelli informativi, ecc.), oppure presso cooperative sociali che si occupano del mondo dei sordi e che assumono persone che sappiano utilizzare il linguaggio dei segni.

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