Cos'è un Mediatore culturale?
Il mediatore culturale ha il compito di facilitare, ai migranti e ai membri delle minoranze etnico-culturali, l'accesso ai servizi pubblici del Paese in cui si sono trasferiti. Solitamente è un cittadino straniero o comunque una persona che ha un'esperienza di vita plurietnica.
Funzioni di un Mediatore culturale
Oltre ad offrire consulenza al singolo utente, alle famiglie, alle associazioni di migranti per aiutarli a muoversi autonomamente nella nuova realtà di vita e di lavoro, il mediatore culturale opera come interprete, sia elaborando materiali di presentazione dei servizi nelle lingue diverse dall'italiano, sia traducendo documenti, comunicazioni e avvisi.
Conoscendo la cultura dei migranti può, da una parte, interpretarne i bisogni e dare risposte efficaci che permettano loro di comprendere sia le opportunità offerte dai servizi pubblici presenti sul territorio, sia la cultura, gli usi e i costumi italiani; dall'altra, può aiutare le istituzioni ad analizzare i bisogni dei cittadini stranieri per progettare attività e servizi più coerenti con la loro integrazione.
Il suo obiettivo è quello di far si che gli utenti utilizzino le informazioni ricevute per attivarsi nella ricerca di una casa, di un lavoro e per conoscere le modalità di accesso ai servizi sociali, sanitari, ecc.
In particolare il mediatore culturale può:
- Affiancare l'équipe sociosanitaria nella presentazione degli indirizzi, terapie e procedure sociali e sanitarie compatibili con la cultura di provenienza dell'utente.
- Supportare l'attività di assistenza ad avvocati, difensori d'ufficio, magistrati.
- Valorizzare nelle scuole le culture differenti, di cui i bambini di minoranze etniche sono portatori.
- Svolgere funzioni di interpretariato nel caso di citazioni in giudizio per accusa di reati civili e penali, di supporto informativo e linguistico con la scuola, la famiglia e con la comunità di provenienza.
Inoltre può svolgere attività di riqualificazione interculturale del personale italiano in servizio, che si trova a relazionarsi con degli stranieri.
Conoscendo la cultura dei migranti può, da una parte, interpretarne i bisogni e dare risposte efficaci che permettano loro di comprendere sia le opportunità offerte dai servizi pubblici presenti sul territorio, sia la cultura, gli usi e i costumi italiani; dall'altra, può aiutare le istituzioni ad analizzare i bisogni dei cittadini stranieri per progettare attività e servizi più coerenti con la loro integrazione.
Il suo obiettivo è quello di far si che gli utenti utilizzino le informazioni ricevute per attivarsi nella ricerca di una casa, di un lavoro e per conoscere le modalità di accesso ai servizi sociali, sanitari, ecc.
In particolare il mediatore culturale può:
- Affiancare l'équipe sociosanitaria nella presentazione degli indirizzi, terapie e procedure sociali e sanitarie compatibili con la cultura di provenienza dell'utente.
- Supportare l'attività di assistenza ad avvocati, difensori d'ufficio, magistrati.
- Valorizzare nelle scuole le culture differenti, di cui i bambini di minoranze etniche sono portatori.
- Svolgere funzioni di interpretariato nel caso di citazioni in giudizio per accusa di reati civili e penali, di supporto informativo e linguistico con la scuola, la famiglia e con la comunità di provenienza.
Inoltre può svolgere attività di riqualificazione interculturale del personale italiano in servizio, che si trova a relazionarsi con degli stranieri.
Profilo professionale di un Mediatore culturale
Come mediatore culturale, oltre ad avere un'ottima conoscenza della lingua italiana devi:
- Conoscere almeno un'altra lingua tra quelle parlate dai gruppi etnici maggiormente rappresentati nel territorio in cui ti troverai ad operare (arabo, cinese, rom, ecc.).
- Conoscere usi, consuetudini e religione dei cittadini per i quali sei chiamato a prestare la tua opera, oltre che quelli del Paese ospitante.
- Conoscere bene il settore nel quale andrai ad operare (educativo, sanitario, giuridico o amministrativo), specializzandoti in quel settore e aggiornandoti continuamente.
- Avere una buona cultura di base.
- Avere un'ottima capacità di relazionarti con li altri.
- Saper gestire e risolvere conflitti.
- Essere rispettoso nei confronti dell'utente e della cultura di origine e manifestargli interesse e considerazione.
- Essere disponibile a lavorare in équipe, a confrontarti, e collaborare con le altre figure professionali.
- Essere in grado di utilizzare le tecniche del colloquio individuale e di gruppo, dell'accoglienza, dell'ascolto attivo, della comunicazione e dell'interpretariato.
- Conoscere almeno un'altra lingua tra quelle parlate dai gruppi etnici maggiormente rappresentati nel territorio in cui ti troverai ad operare (arabo, cinese, rom, ecc.).
- Conoscere usi, consuetudini e religione dei cittadini per i quali sei chiamato a prestare la tua opera, oltre che quelli del Paese ospitante.
- Conoscere bene il settore nel quale andrai ad operare (educativo, sanitario, giuridico o amministrativo), specializzandoti in quel settore e aggiornandoti continuamente.
- Avere una buona cultura di base.
- Avere un'ottima capacità di relazionarti con li altri.
- Saper gestire e risolvere conflitti.
- Essere rispettoso nei confronti dell'utente e della cultura di origine e manifestargli interesse e considerazione.
- Essere disponibile a lavorare in équipe, a confrontarti, e collaborare con le altre figure professionali.
- Essere in grado di utilizzare le tecniche del colloquio individuale e di gruppo, dell'accoglienza, dell'ascolto attivo, della comunicazione e dell'interpretariato.